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She Moves. Annalisa Palma.

Il primo contatto è arrivato nell’aprile 2014 “grazie all’invio di un curriculum fortunato”. Oggi coordina il team Ricambi Automotive presso la filiale DSV di Modena ed è alla guida di una squadra di 24 persone. Stiamo parlando di Annalisa, “veterana” del nostro Gruppo e protagonista del nuovo episodio di #SheMoves. A condurla in DSV sono state la passione per le lingue e il desiderio di lavorare in una realtà internazionale. L’essere una donna nella logistica non è mai stato un ostacolo. Tuttavia è ben consapevole delle difficoltà che si possono incontrare lavorando in questo settore. Per questo, alle colleghe che temono di sbagliare o essere giudicate, consiglia di avere fiducia in sé stesse e non perdere mai la curiosità. D’altronde, una delle lezioni che ha appreso lavorando insieme a tante donne: “è la consapevolezza che ognuna di noi ha la sua unicità.”

She Moves. Annalisa Palma
Annalisa Palma, She Moves
Tutto è cominciato dieci anni fa, grazie all’invio di curriculum fortunato. Ma a tracciare la strada verso la carriera nella logistica sono state la passione per le lingue e un breve passaggio nel settore turistico. Oggi Annalisa guida il reparto Ricambi Automotive presso la filiale DSV Solutions di Modena, dove si occupa della gestione inbound, stoccaggio e outbound e di tutte le attività correlate a questi flussi. Inoltre, è coordinatrice del team helpdesk e sollecito fornitore, due attività accessorie finalizzate a caratterizzare e rinforzare il legame con il cliente: “Il mio team è composto da 24 persone” racconta: “14 sono collaboratori DSV e gli altri 10 sono collaboratori facenti parte di agenzie esterne. Ho la fortuna di avere dei colleghi molto competenti, che si occupano di coordinare a loro volta gran parte dei processi interni. È grazie a loro, infatti, se riusciamo a garantire al cliente un ottimo livello di servizio.”
L’inizio: la passione per le lingue e il desiderio di lavorare in un Gruppo internazionale
“Mi sono laureata nel 2013 in Lingue per la comunicazione nell’impresa e nelle organizzazioni internazionali presso l’Ateneo di Modena. Durante l’ultimo anno di università ho svolto un tirocinio di 3 mesi in una struttura operante nel settore turistico nella quale ho continuato a lavorare anche dopo la laurea per circa un anno. Quell’impiego mi piaceva molto perché mi permetteva di usare quotidianamente le lingue e soprattutto mi ha fatto scoprire che servire i clienti, dare loro assistenza e cercare di soddisfare i loro bisogni mi piaceva molto. Nonostante ciò, sentivo che quello non era il lavoro che avrei voluto fare nella vita, così ho iniziato a cercare altro con l’obiettivo di poter entrare a far parte di un’azienda multinazionale dove l’uso delle lingue e la soddisfazione del cliente potessero essere i pilastri della mia attività.”

Nell’aprile 2014, l’invio del curriculum fortunato…
“Mi son ritrovata “nel posto giusto al momento giusto” iniziando a lavorare presso quella che all’epoca si chiamava Saima Avandero. Ho cominciato come “operatrice help desk”, ossia un’impiegata di back office che gestiva un pacchetto clienti di una delle importanti aziende nel settore automotive. Sono stata operatrice helpdesk per quattro anni, periodo in cui ho iniziato a capire cosa volesse dire “fare logistica”. Dopo quattro anni in quel ruolo ero ormai diventata “la veterana” del team, così sono passata a coordinare l’area helpdesk e la parte del sollecito fornitori (il team che si occupa di gestire gli ordini dei fornitori del nostro cliente automotive). Nel 2022, poi, ho cominciato a lavorare come team lead del reparto prendendo sotto la mia ala di coordinamento anche le attività di magazzino.”
Il bello (ma a volte anche il brutto) del suo lavoro? Non avere una giornata tipo
“Nonostante cerchi di pianificare non esiste un giorno uguale all’altro: la dinamicità e la varietà di attività mi possono portare a passare un’intera giornata in ufficio a partecipare a call e rispondere alle mail così come mi possono portare a visitare fornitori o clienti dei nostri clienti. A volte anche all’estero. Le skills principali e imprescindibili per questo lavoro sono il problem solving e la capacità di saper dare la giusta priorità alle cose. È poi fondamentale sapersi rapportare con i colleghi e trasmettere loro messaggi positivi di collaborazione all’interno del team. Come dico sempre, la barca naviga solo se tutti remano nella stessa direzione. Se ognuno lavora per sé giriamo solo intorno a noi stessi senza andare da nessuna parte.”

Essere una donna nella logistica
“L’essere donna non è mai stato un ostacolo per me in DSV. Non mi sono mai sentita “inferiore” o “non considerata”. Da questo punto di vista mi ritengo molto fortunata e so che la vision aziendale punta proprio in questa direzione.”
Delle volte, però, il timore di sbagliare o essere giudicate può generare delle incertezze. Esplorare nuovi orizzonti e mantenere alto il livello di curiosità verso ciò che non si conosce è la chiave per superarle: “Una delle lezioni che ho appreso, lavorando in un team formato per il 40% da donne, è la consapevolezza che ognuna di noi ha la sua unicità. Ognuna di noi è diversa per competenze, capacità, skills, attitudini, “propensione a”. Il consiglio è quello di sfruttare questa diversità in modo positivo, lasciandosi ispirare dal lavoro e dalla personalità di altre donne senza per forza essere invidiose dei loro successi, cosa che spesso accade nel mondo del lavoro al femminile, ma in un’ottica di sana competitività. Altro consiglio che mi sento di dare è quello di non credere mai di non riuscire a fare qualcosa prima di provare effettivamente a farlo. Spesso i limiti ce li costruiamo da sole nella nostra mente, pensiamo di non riuscire a gestire una situazione, di non sapere come muoverci in determinate circostanze o peggio pensiamo che un’altra persona sarebbe molto più brava di noi a farlo.”

Avere fiducia in chi ti sta accanto 
“Una delle più grandi sfide che ho dovuto affrontare nel mio lavoro risale a qualche anno fa, quando per varie vicissitudini interne (una collega con la quale lavoravo fianco a fianco è andata via e parte del suo lavoro e delle sue responsabilità sono ricadute su di me) mi sono ritrovata a dover prendere in mano attività, problemi e dinamiche che erano assolutamente fuori dalla mia comfort zone. Subito ho pensato “ma sì dai, pian piano ce la farò”. Poi ho visto che con il passare dei giorni faticavo a mettere in fila le cose, i problemi da risolvere aumentavano perché non conoscendo certe dinamiche ci mettevo il doppio del tempo a rispondere e proporre delle soluzioni. Non è stato facile, ci sono stati momenti in cui ho detto “non so se ce la faccio” perché mi sentivo sopraffatta dalle mole di lavoro e dal non riuscire ad organizzare bene le giornate lavorative. Non mi sentivo all’altezza del ruolo che mi era capitato tra le mani e avevo paura di deludere le aspettative di tutti: dei miei colleghi, del mio manager, della mia direzione e quelle del cliente.”

La fiducia negli altri è stata la soluzione per superare il momento di difficoltà: “Ad un certo punto ho iniziato a rendermi conto che non potevo arrivare ovunque, che fare mille cose contemporaneamente significava non farne bene neanche una e che non ero tenuta a sapere esattamente cosa fare in ogni situazione. Ho capito, cosa molto importante, che se mi trovavo in difficoltà dovevo alzare la mano e chiedere aiuto senza vergognarmi. Non si può pretendere tutto e subito, sia dagli altri che da sé stessi. Nel momento in cui ho iniziato a ragionare in questo senso ho cambiato la prospettiva da cui guardavo quello che succedeva intorno a me.”

Leadership e impatto sul business
“L’impatto sull’azienda lo abbiamo dato io e il mio team, dando seguito alla richiesta del nostro cliente di offrire un servizio “in pista” durante le gare del campionato di corsa automobilistica organizzata dal nostro cliente (Challenge). Da circa 4 anni portiamo avanti alcune attività specifiche che soddisfano la richiesta del cliente e che al contempo allargano il campo d’azione di DSV anche in termini economici. La qualità del servizio offerto è stata all’altezza delle aspettative tant’è che quest’anno siamo arrivati a stipulare un contratto che ci legherà a questo evento almeno per altri per 3 anni. Si tratta di un traguardo importante, frutto dell’impegno di tutto il team, e sono molto contenta di farne parte. Ora vorrei ampliare questa attività e rendere ancora più personalizzato e personalizzabile il servizio che siamo in grado di offrire.”

Il ricordo più bello in DSV?
“Potrei citare l’organizzazione del dealer meeting in DSV con gli after sales manager di un nostro cliente venuti in visita da noi lo scorso anno. È stata l’occasione per far vedere il luogo dove vengono elaborati i loro ordini, come viene gestito il materiale che arriva nelle loro mani. È stata anche l’occasione per presentare le persone che lavorano per loro. Un altro esempio che mi viene in mente è la mia partecipazione alle visite presso i concessionari in Europa di uno dei nostri maggiori clienti e il fatto di aver potuto rappresentare DSV in quelle occasioni. Ricevendo feedback positivi ma anche negativi ho avuto la possibilità di lavorare sui punti di debolezza noti e meno noti, rilevare criticità che noi dal nostro interno non vedevamo ma che lato cliente rappresentavano un ostacolo. Tutto questo ci ha permesso di affinare ancora di più il servizio che proponiamo.”

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